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Il futuro dell'Europa è nuovamente sulle spalle della Commissione.

Post Cover - Il futuro dell'Europa è nuovamente sulle spalle della Commissione.

La seduta del Consiglio Europeo della scorsa settimana non ha prodotto nuove decisioni. I capi di stato e di governo, riuniti in video conferenza, si sono limitati a confermare gli accordi di massima contenuti nelle proposte presentate dall’Eurogruppo[1]. La linea di credito a condizionalità ridotte del Meccanismo Europeo di Stabilità, il pacchetto di aiuti della Banca Europea per gli Investimenti e lo strumento comunitario SURE per la cassa integrazione hanno trovato d’accordo tutti i rappresentanti degli stati membri. Ma la questione più spinosa, quella delle modalità di finanziamento del Recovery Fund per l’emergenza, non è stata direttamente affrontata. Già alla vigilia della seduta il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel aveva annunciato che l’organo non avrebbe potuto raggiungere conclusioni vincolanti sull’argomento, data la difficoltà tecnica di pervenire ad una bozza comune di provvedimento, non essendo i capi di Stato e di governo riuniti in sede fisica[2].

Così, la patata bollente è ora nelle mani della Commissione Europea, incaricata dalla stessa presidenza del Consiglio Europeo di redigere una bozza sul funzionamento dei cosiddetti Recovery Bonds, titoli comuni la cui emissione servirà a finanziare la ricostruzione economica. L’idea di fondo è che essi siano garantiti dal Quadro Finanziario Pluriennale dell’Unione, la cui dotazione dovrebbe essere aumentata, richiedendo un contributo maggiore da parte degli stati membri. Il termine per fare pervenire la proposta è stato fissato al 6 maggio.

Uno strumento legato alle risorse comunitarie dell’Unione apre prospettive interessanti: il fatto che la sua progettazione sia stata affidata alla Commissione può fare legittimamente sperare in una nuova stagione di protagonismo dell’istituzione e del Parlamento Europeo.

Certo, la Presidente Ursula Von der Leyen si trova a navigare in acque pericolose, ma dopotutto la prima donna alla guida della Commissione ha tutte le carte in regola per guidare l’Europa fuori dalla crisi. Laureata in medicina e chirurgia, fluente in inglese e francese, la politica tedesca affronta una crisi sanitaria senza precedenti nel mondo globalizzato, dovendo inoltre utilizzare tutta la forza di sanzione e persuasione nelle mani della Commissione per far sì che gli stati membri remino tutti nella stessa direzione.

Le questioni che i Recovery Bond__s mettono sul piatto sono serie e improrogabili. Se la proposta spagnola e francese dovesse essere quella presa in considerazione nella creazione dello strumento, i titoli emessi sarebbero perpetui[3]. Ciò significherebbe che le obbligazioni emesse attribuirebbero all’investitore solo il pagamento degli interessi, ma non la restituzione del capitale investito. Tali titoli dovrebbero essere garantiti dall’Unione Europea a tempo indeterminato e, allo stato attuale, il QFP 2021-2027 da solo non può fornire tali rassicurazioni agli investitori. La BCE avrebbe un ruolo chiave, come istituzione responsabile della stabilità finanziaria. Ma, come sottolineato nel documento presentato giovedì dalla delegazione spagnola a seguito del Primo Ministro Sanchez, il rimborso degli interessi sul debito dovrebbe fondarsi su una nuova serie di imposte europee che possano fornire risorse alla UE indipendentemente dai contributi degli stati membri. La proposta spagnola si inserisce anche nel quadro del nuovo grande progetto dell’Unione Europea, il Green New Deal lanciato l’anno scorso dalla Von der Leyen: infatti, le imposte suggerite riguardano le emissioni di CO2 o l’importazione di carbone. In aggiunta, si potrebbe progettare un’imposta sul mercato unico (single market tax). La Spagna si spinge perfino a concepire un’armonizzazione delle pratiche fiscali tra i paesi membri, in particolare eliminando quelle che conducono a una concorrenza sleale sul territorio dell’Unione.

Dotare la Commissione e il Parlamento di un livello anche parziale di indipendenza in materia di politica fiscale sarebbe un grosso passo avanti per l’integrazione europea e permetterebbe facilmente di aumentare le risorse comunitarie a disposizione. Cosa più importante, sarebbe un passo avanti dalle tempistiche relativamente brevi e adatte alla gravità dell’emergenza, a differenza di quello chiesto dal nostro governo, gli ormai famosi Eurobonds legati alla mutualizzazione dei debiti nazionali.

Quel che é certo é che, come affermato in seduta dal parlamentare europeo Guy Verhofstadt, la Commissione ha ora il diritto e il dovere di portare avanti un disegno ambizioso per contrastare l’emergenza e disegnare il futuro dell’Europa unita. Senza aspettare le indecisioni e i litigi di un Consiglio Europeo sempre più diviso e incapace di conciliare le posizioni al proprio interno.

Verhofstadt ha richiamato la figura di Jacques Delors, Presidente della Commissione dal 1985 al 1995, dieci anni in cui pose l’istituzione alla guida del processo di creazione del Mercato Unico e dell’Unione Europea.

L’Europa ha aspettato per anni il ritorno di una leadership piena di spirito d’iniziativa alla guida. Dopo due decenni di dominio del metodo intergovernativo, che ha soffocato il proseguimento dell’integrazione, ora la Commissione ha un’occasione unica che farà meglio a non sprecare. Abbiamo davvero bisogno di un “nuovo” Delors, che sappia guidare saldamente l’Unione fuori dalla crisi.

 

Riccardo Raspanti

 

CIVITAS EUROPA - Divisione Economia

 

Note:

[1] per un approfondimento in materia: Civitas Europa - L’Europa al bivio: breve guida al Consiglio Europeo del 23 aprile, https://civitaseuropadoteu.wordpress.com/2020/04/22/leuropa-al-bivio-breve-guida-al-consiglio-europeo-del-23-aprile/

[2] David M. Herszenhorn, Michel to skip joint leaders’ statement for videoconference, politico.eu, 22 aprile 2020: https://www.politico.eu/article/michel-to-skip-joint-leaders-statement-for-videoconference/

[3] Elena Dal Maso, Milano Finanza: https://www.milanofinanza.it/news/come-funziona-la-proposta-spagnola-del-bond-perpetuo-202004211221598318

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