Dispute irrisolte e ripresa del dialogo: lo stato delle relazioni Ue-Turchia
In vista del Consiglio europeo dello scorso 25 marzo l'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Josep Borrell ha redatto un rapporto sulle relazioni tra Unione Europea e Turchia. Il documento intende tracciare un quadro completo in quanto fornisce un resoconto delle relazioni bilaterali dal punto di vista politico, economico e commerciale [1].
Il rapporto esordisce notando che "il contesto politico delle relazioni Ue-Turchia è progressivamente peggiorato negli ultimi anni". La condotta di Ankara in politica estera, specialmente nei confronti di Grecia e Cipro, viene additata come causa di tale peggioramento. La Turchia ha schierato navi da ricerca sismica e navi da perforazione nelle acque di questi due paesi, violandone la sovranità. In alcune occasioni tali navi erano accompagnate da imbarcazioni della marina militare turca, fattore che ha portato a un grave innalzamento della tensione e a una piccola collisione tra navi militari turche e greche [2].
Le azioni di Ankara si inseriscono nella corsa agli idrocarburi presenti sotto i fondali del Mediterraneo orientale e vanno ad aggravare due dispute irrisolte, ovvero la mancata definizione di una Zona Economica Esclusiva (Zee) tra Turchia e Grecia, necessaria per stabilire le rispettive aree esclusive di sfruttamento delle risorse, e la questione di Cipro.
L'isola è divisa in due parti dall'estate 1974, quando i turchi ne invasero la porzione settentrionale in risposta al colpo di Stato dei militari greco-ciprioti che intendevano unire Cipro alla Grecia. Da allora la questione non è mai stata risolta. Nel 1983 è stata proclamata la Repubblica Turca di Cipro del Nord, che è riconosciuta solo da Ankara. La Repubblica di Cipro, internazionalmente riconosciuta e facente parte dell'Unione Europea, rivendica tutta l'isola e le acque circostanti. Rivendicazioni che non sono riconosciute dalla Turchia, la quale è intenzionata a tutelare i diritti della Repubblica Turca.
La questione di Cipro crea una profonda spaccatura tra Bruxelles e Ankara. Nel rapporto si legge che "la normalizzazione delle relazioni Ue-Turchia sarà estremamente difficile senza una risoluzione della questione di Cipro".
Il Consiglio Europeo ha affidato all'Alto Rappresentante il compito di organizzare una "conferenza regionale multilaterale, che coinvolga la Turchia". Tuttavia, "tutto è ancora da decidere". L'Alto Rappresentante afferma che, "salvo cambiamenti radicali delle circostanze nella regione, è improbabile che si riesca ad organizzare tale conferenza nel breve periodo".
L'Ue critica anche la condotta turca in Libia, in Siria, nel Nagorno-Karabakh e in Iraq. In particolare, per quanto riguarda il paese nord-africano, si legge che l'intervento militare turco è "deleterio" per gli sforzi compiuti dall'Ue, attraverso l'operazione Irini, tesi a implementare l'embargo delle Nazioni Unite. Tuttavia, occorre notare che è proprio l'intervento turco che ha salvato il Governo di accordo nazionale, riconosciuto dalle Nazioni Unite, dall'assedio delle truppe fedeli al generale Khalifa Haftar.
Per quanto riguarda il processo di adesione della Turchia all'Unione, esso è giunto a un punto morto a causa dei provvedimenti autoritari adottati dal governo turco in seguito al tentato colpo di Stato del luglio 2016. Il rapporto menziona la dura repressione attuata nei confronti del Halkların Demokratik Partisi (Hdp), partito di opposizione che difende i diritti delle minoranze ed è il terzo per numero di rappresentanti eletti in parlamento. Ben 59 su 65 sindaci democraticamente eletti del Hdp sono stati rimossi dall'incarico e sostituiti con uomini di di fiducia del governo. Il tentativo delle autorità turche di mettere al bando il partito è stato momentaneamente bloccato dalla Corte costituzionale [3].
L'Unione critica la Turchia anche per la mancata implementazione di alcune sentenze della Corte Europea dei Diritti Umani, in particolare quelle riguardanti i casi di Osman Kavala e Selahattin Demirtas.
Kavala è un imprenditore dell'editoria, filantropo ed esponente di spicco della società civile turca. Nell'ottobre 2017 è stato arrestato con l'accusa di aver attentato all'ordine costituzionale. La richiesta di scarcerazione, pronunciata dalla Corte Europea in una sentenza del 2019, è caduta nel vuoto [4].
Demirtas, incarcerato nel novembre 2016, è uno dei leader del Hdp. Lo scorso dicembre la Corte Europea si è pronunciata chiedendone l'immediato rilascio ma anche in questo caso la Turchia non ha rispettato la sentenza [5].
L'implementazione dell'accordo sui migranti del marzo 2016 è un'altra questione problematica mentre i negoziati per riformare l'unione doganale sono stati bloccati in seguito al peggioramento delle relazioni. Ciononostante, il commercio bilaterale fa registrare cifre importanti (132, 5 miliardi nel 2020). Il 41 % delle esportazioni turche è diretto verso l'Ue mentre le importazioni dall'Ue costituiscono un terzo del totale delle importazioni.
Nonostante il quadro complessivo sia poco rassicurante, negli ultimi mesi sono avvenuti alcuni fatti positivi. La Turchia ha smesso di violare la sovranità di Grecia e Cipro e ha accolto positivamente le conclusioni del Consiglio Europeo di dicembre 2020. Lo scorso gennaio Turchia e Grecia hanno ripreso i negoziati sulle dispute marittime dopo uno stop durato cinque anni [6] e a fine aprile riprenderanno anche i negoziati per la risoluzione della questione di Cipro.
Nelle conclusioni del Consiglio Europeo dello scorso 25 marzo si leggono parole di apprezzamento per la distensione degli ultimi mesi e si sottolinea che l'astensione da parte turca da nuove violazioni della sovranità di Grecia e Cipro costituisce la premessa necessaria per approfondire il dialogo bilaterale [7].
Tuttavia, la recente decisione del governo turco di ritirarsi dalla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne non fa altro che indebolire la protezione dei diritti umani nel paese, allontanandolo ancora di più dai princìpi fondamentali su cui si basa l'Ue [8].
Questa è la situazione alla vigilia della visita dei vertici delle istituzioni comunitarie in Turchia. Il 6 aprile la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen e il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel andranno ad Ankara per incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan [9].
La Turchia è un partner imprescindibile dell'Ue. Non si tratta di un semplice paese confinante ma di un alleato Nato che si è fatto carico della gestione dei flussi migratori provenienti dal Medio Oriente e che persegue una politica estera autonoma in una vasta area geografica compresa tra Caucaso meridionale, Corno d'Africa e Sahel. È pertanto imperativo mantenere aperti i canali di dialogo al vertice. Allo stesso tempo gli Stati membri dovrebbero perseguire una politica estera più attiva, specialmente in Libia, per impedire che la Turchia guadagni un eccessivo potere negoziale nei confronti dell'Unione.
CIVITAS EUROPA - DIVISIONE RELAZIONI INTERNAZIONALI
Massimiliano Palladini
Note
[1] "Joint communication to the European Council. State of play of EU-Turkey political, economic and trade relations", ec.europa.eu, 22 marzo 2021. Ultimo accesso 2 aprile 2021.
[2] "Greek, Turkish warships in "mini collision" Ankara calls provocative", reuters.com, 14 agosto 2020. Ultimo accesso 2 aprile 2021.
[3] "Turchia: vizi formali, respinta richiesta bando curdi Hdp", ansamed.info, 31 marzo 2021. Ultimo accesso 2 aprile 2021.
[4] "Turkish rights activist Osman Kavala to remain in prison", dw.com, 18 dicembre 2020. Ultimo accesso 2 aprile 2021.
[5] "Turkey: free politician after European Court ruling", hrw.org, 4 marzo 2021. Ultimo accesso 2 aprile 2021.
[6] "Turkey and Greece resumes talks on maritime disputes after five years", reuters.com, 25 gennaio 2021. Ultimo accesso 2 aprile 2021.
[7] "Statement of the Members of the European Council", consilium.europa.eu, 25 marzo 2021. Ultimo accesso 2 aprile 2021.
[8] "La Turchia si è ritirata dalla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne", ilpost.it, 20 marzo 2021. Ultimo accesso 2 aprile 2021.
[9] "Von der Leyen and Michel to visit Turkey next week", politico.eu, 29 marzo 2021. Ultimo accesso 2 aprile 2021.
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